L’inesorabile e ineluttabile processo di globalizzazione ha sortito di sicuro i suoi aspetti positivi, ma senza stilare un pedante elenco di quelli negativi, è bene limitarsi ad estrapolarne uno solo: l’omologazione.
Facciamo tutti parte dello stesso mondo, che si basa sulle merci e sulla finanza, così grande che se volesse tener conto delle sfumature e delle differenze non crescerebbe più, così tanto più grande di noi che ci mette in soggezione e ci fa sentire incapaci di autorappresentarci.
Lungi dal fare un’apologia delle comuni, o degli stili alternativi di vita, sarebbe opportuno però visitare luoghi d’interesse internazionale che durante questa ascesa al Nuovo Mondo hanno tenuto un lowprofile, non hanno dimenticato da dove vengono, ma sempre restando al passo, senza vivere fuori dal tempo.
A sud di Barcellona, a 40 kilometri di distanza dalla città di Gaudì, si trova una cittadina, piccola e fiorita, una sorta di oasi nel deserto della commercializzazione, una zona franca che non è una no man’sland perché ha regole e costumi rigorosi, ma che non si è lasciata confondere nel gregge.
Si chiama Sitges, ed è comprensibile se alla maggior parte di voi questo nome non dica niente, è il frutto del processo descritto sopra, esisti solo se sei popolare.
Sitges è il luogo della comunità lgbt
Sitges è vivace e colorata, è il luogo della comunità lgbt, il posto dove la gente con preferenze sessuali di tutti i tipi si incontra, non un ghetto, un modo per condividere e per creare armonia.
Senza soffermarci più di tanto su questo aspetto, perché significherebbe cavalcare l’onda dello stereotipo, cioè plasmare un’identità fino a farne un fenomeno da baraccone, sarebbe preferibile limitarsi a dire che è il luogo della libertà dell’anima.
Un viaggio a Sitgesrappresenta un tuffo nella tradizione catalana, in una comunità che difende le proprie radici non con un atteggiamento di chiusura mentale, ma come patrimonio sedimentato negli anni che va onorato.
Sitges: Il Museo del CauFerrat
Il Museo del CauFerrat è un esempio dell’amore per la territorialità, era un’antica residenza di un pittore cinquecentesco, Santiago Rusyniol. In seguito fu ristrutturata da un architetto del luogo che inserì elementi di un gotico splendido e simbolico, come il soffitto in legno policromo. Sarebbe opportuno aprire una brevissima parentesi sull’arte gotica, che riassumendo brevemente è l’espressione dell’armonia di Dio in terra grazie a elementi prospettici di grande valore e alla musicalità dell’architettura, come a dire, citando Franco Battiato, che il tutto è più della somma delle sue parti.
Il Museo viene inaugurato nel 1933, con le opere donate dal pittore e vanta una collezione davvero sontuosa di oggetti in ferro battuto dalle lavorazioni particolari.
L’architettura urbanistica di Sitges
L’architettura urbanistica della città di Sitges riserva sorprese e contrasti tutt’altro che da sottovalutare. Ci sono ville lussuose e sfarzose in pieno stile barocco spagnolo, altre rinascimentali, che comunque esaltano gli elementi ornamentali e donano un prestigio all’area residenziale e poi tutto ad un tratto appaiono le abitazioni moderniste, sempre all’avanguardia .
Insomma un collage di stili, un insieme di fasi storiche, poco di ereditato dalle altre Nazioni, scarse le influenze, ma un’arte di nicchia per palati fini, i vicoli stretti con le villette suggestive, il vecchio che resiste.
L’hotel a Sitges rispetta questo stile, la concezione di albergo è la stessa che c’è insita nelle abitazioni, la qualità ha più spazio della quantità.
Prenotate in fretta così potrete avere una vasta gamma di opzioni tra le quali scegliere la soluzione che più si addice alle vostre esigenze. Per ciò che concerne la modalità di arrivo, ci sono i voli lowcost per Barcellona che è ben collegata con Sitges, oppure i traghetti che partono da Civitavecchia sempre diretti a Barcellona.
Buon divertimento, la storia vi aspetta!