Il Santuario di Montevergine nei secoli è divenuto uno dei santuari più noti della Campania e meta di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia. L’Abbazia sorge su di un pianoro ad una quota di 1.270 m.s.l.m. ed una volta giunti fin lassù lo sguardo potrà spaziare su tutta la città di Avellino ed in generale sull’ampia vallata del Sabato. Il complesso monastico è dedicato alla Madonna e ricade nel territorio del comune di Mercogliano.

STORIA DEL SANTUARIO
La storia del Santuario di Montevergine è indissolubilmente legata alla vita di Guglielmo da Vercelli, monaco eremita che fece molti pellegrinaggi nei luoghi della cristianità. Dopo un episodio di violenza subita da parte di alcuni briganti, decise di ritirarsi a vita eremitica su un monte oggi conosciuto come Partenio.
La fama della sua santità viaggiò velocemente e molti decisero di trasferirsi con lui su quel monte per abbracciare lo stile di vita del monaco. Ben presto si costruirono rudimentali celle per i monaci con fango e malta e nel 1126 fu consacrata la chiesa.
Nel 1142 San Guglielmo morì, ma il santuario continuò ad attirare monaci e persone in pellegrinaggio, e tra il XII ed il XIV secolo vide il periodo di massimo splendore. Pare che molte guarigioni si susseguirono nel corso dei secoli e questi fatti miracolosi aumentarono la notorietà del santuario. Ad oggi si può visitare la sala degli ex voto, dove sono esposti tutti gli oggetti lasciati in dono alla Madonna per la grazia ricevuta.
VISITA DEL COMPLESSO MONASTICO
Dell’antica chiesa consacrata nel lontano 1126 purtroppo non rimane nulla, in quanto crollò totalmente e fu ricostruita a partire dal 1645. Lo stile attuale richiama il barocco, con il pavimento in marmo e diversi decori che abbelliscono la chiesa. All’interno si possono notare alcune opere d’arte, tra cui vari dipinti, l’interessante altare maggiore adornato con tarsi di scuola napoletana ed un baldacchino donato da Maria d’Ungheria, con splendidi intarsi in cosmatesco.
A metà degli anni ’50 si volle costruire un nuovo edificio di culto e nel 1961 si consacrò la basilica nuova, realizzata in stile neo-romanico. L’interno è suddiviso in tre navate e si presenta abbastanza semplice ed austero, senza particolari elementi caratterizzanti. Interessante è il soffitto a cassettoni con finiture in oro zecchino. Con l’inaugurazione del nuovo edificio di culto si decise di costruire anche una sala dove raccogliere gli ex voto e dove vi fu traslato anche il corpo del Beato Giulio, monaco di Montevergine che morì nel 1601.
La particolarità delle sue spoglie sta nel fatto che nonostante i 400 anni passati dalla sua sepoltura, il suo corpo sia ancora in buono stato conservativo, senza aver subito nessun trattamento per mantenersi tale. Tra l’altro molti fedeli gli attribuiscono numerosi miracoli. Nel complesso abbaziale non manca una cripta dove accogliere le sacre spoglia di San Guglielmo, venerate tutt’oggi da milioni di pellegrini.
La visita prosegue lungo le sale dell’interessante museo dove sono raccolti oggetti sacri, dipinti e molto materiale recuperato in seguito all’incendio della foresteria del 1611 e alla caduta della navata centrale della chiesa avvenuta nel 1629. Da secoli i monaci sentivano il bisogno di spazi idonei per sistemare tutte queste opere d’arte, ma solo nel 2000, in occasione del Giubileo, si trovò una sistemazione definitiva, esponendo tutto questo materiale su due piani di 1.000 metri quadrati.
Il percorso espositivo si articola in quattro aree tematiche ed oltre alle opere di pregevole fattura si potranno apprezzare i locali e la bella visuale sulla vallata sottostante. Da alcuni anni è visitabile anche un’interessante mostra di presepi provenienti da tutto il mondo realizzati con i più svariati materiali.
Parte integrante della visita al Santuario di Montevergine è il Palazzo abbaziale di Loreto, sempre nel comune di Mercogliano e raggiungibile facilmente dal santuario. I monaci di Montevergine abitano ancora qui ed oltre alla suggestiva visita al complesso monastico si potrà visitare l’antica farmacia con i preziosi vasi in maiolica dove venivano conservate le erbe medicamentose, l’archivio con oltre 7.000 pergamene e manoscritti, la biblioteca ed il punto vendita dove acquistare prodotti preparati in loco direttamente dai monaci, come ad esempio miele, liquori, vini, tisane ed infusi vari, caramelle balsamiche e pubblicazioni. In questo bel complesso sono presenti anche un ristorante, un bar, la foresteria e la sala del pellegrino per garantire al meglio l’accoglienza ai visitatori.
COME ARRIVARE AL SANTUARIO
Il complesso abbaziale dista circa 51 km dall’aeroporto di Napoli-Capodichino e può essere raggiunto agevolmente con l’auto ma anche con i mezzi pubblici. Se si viaggia in macchina si consiglia di percorrere l’autostrada Napoli-Bari uscendo ad Avellino ovest, quindi si deve prendere la Nazionale per Montevergine ed una volta giunti ad Ospedaletto d’Alpinolo bisogna imboccare la strada statale per Montevergine.
Se si viaggia con i mezzi pubblici si può arrivare fino ad Avellino con il treno quindi si può prendere la Filovia fino a Mercogliano e da lì si consiglia di prendere la suggestiva funicolare che in soli 7 minuti conduce fino ai 1.200 metri del santuario.