Codigoro e la meravigliosa Abbazia di Pomposa tutto quello che c’è da sapere

Codigoro è un piccolo comune in provincia di Ferrara ed il suo territorio ricade in parte all’interno del Parco Regionale del Delta del Po. Il paesino è grazioso e non ha particolari monumenti da visitare, ma ciò che maggiormente attira i turisti in questa zona è l’area paludosa, ricca di specie faunistiche stanziali e migratorie …

Codigoro e la meravigliosa Abbazia di Pomposa tutto quello che c’è da sapere Leggi altro »

Codigoro è un piccolo comune in provincia di Ferrara ed il suo territorio ricade in parte all’interno del Parco Regionale del Delta del Po. Il paesino è grazioso e non ha particolari monumenti da visitare, ma ciò che maggiormente attira i turisti in questa zona è l’area paludosa, ricca di specie faunistiche stanziali e migratorie e la splendida Abbazia di Pomposa.

AMBIENTE NATURALE E VICENDE STORICHE

Il territorio di Codigoro si estende dall’entroterra e giunge fino al mare seguendo il percorso del Po di Volano. Le emergenze ambientali di maggior spicco sono il Boschetto Spada che si trova nei pressi dell’Abbazia di Pomposa e l’area che precede la costa, zona paludosa dove sopravvivono canneti e valli salmastre.

La piccola porzione di bosco annovera molte specie botaniche protette ed inoltrandosi tra la fitta vegetazione di questo bosco di latifoglie si potranno fare delle piacevoli e rilassanti passeggiate. Indubbiamente la foce del Po è quella che cattura maggiormente l’attenzione, infatti se un tempo la zona paludosa era molto più estesa, oggi si è ridotta ad una piccola parte, in seguito ai continui lavori di bonifica effettuati nei secoli passati atti a ricavarne terreni agricoli.

Addirittura secondo alcuni documenti storici già nel 1400 si ebbero i primi lavori di risanamento della zona, considerata malsana. Solo nel 1800 i lavori raggiunsero importanti traguardi, costruendo impianti idrovori e bonificando non solo la zona intorno a Codigoro, ma tutto il circondario del Polesine di Ferrara.

Se da un lato per gli abitanti fu una conquista vedere questa zona non più paludosa ma finalmente vivibile ed atta alla coltivazione, dal punto di vista ambientale fu una grande perdita, la mancanza di una porzione importante di zone salmastre, ecosistema delicato e fortemente a rischio.

Dal 1988, quando ci fu la nascita del Parco del Delta del Po, l’area fu tutelata, per salvaguardare le specie ittiche ed ornitologiche che risiedevano in loco e fu riconosciuta l’importanza di questa zona paludosa per gli uccelli in migrazione.

Da allora è divenuta meta per gli appassionati di birdwatching ed i vari sentieri creati nel parco possono essere percorsi in auto, in bicicletta e a cavallo. Addirittura accordandosi con le guide del parco è possibile scoprire il Delta del Po da una prospettiva unica, ovvero direttamente dall’acqua su piccole imbarcazioni autorizzate all’attraversamento.

Da sempre questi canali navigabili plasmarono la cultura e la storia di questo territorio; la vita ed il commercio erano totalmente legati ai fiumi ed alcune cittadine fino a non molti secoli fa erano raggiungibili esclusivamente a bordo di imbarcazioni, come il caso di Comacchio che solo nel 1821 vide la creazione della prima strada carrozzabile.

Se da un lato la Foce del Po attira naturalisti ed amanti della natura, dall’altro la zona costiera che si affaccia sul Mar Adriatico è un importante centro balneare, per cui nel territorio di Codigoro si possono unire passeggiate naturalistiche alla scoperta dell’avifauna delle zone umide a divertenti giornate al mare. Nei pressi del Bosco Spada è vivamente consigliata una visita allo splendido complesso abbaziale di Pomposa, struttura risalente al IX secolo.

ABBAZIA DI POMPOSA – CENNI STORICI

Pare che un tempo dove oggi si erge questo bel complesso vi fosse insediata una piccola comunità monastica che già nel VI-VII secolo operava nella zona di Pomposa.

La struttura attuale risalirebbe invece all’anno 1000, per la precisione da fonti storiche sappiamo che fu consacrata nel 1026 dall’abate Guido. Fino al XIV secolo l’Abbazia di Pomposa godette di un certo potere e di numerosi possedimenti terrieri in tutto il circondario, finché l’impaludamento della zona con conseguenti frequenti epidemie di malaria portò all’abbandono totale di tutto il complesso.

L’Abbazia era molto vitale e si adoperò sempre per promuovere la divulgazione della cultura durante il periodo buio del Medioevo.

I monaci amanuensi che abitavano nell’abbazia tramandarono la cultura per molti secoli e proprio qui il monaco Guido d’Arezzo pare inventò le note musicali come oggi le conosciamo. Sul finire del XIX secolo la struttura passò di proprietà allo Stato ed oggi è completamente visitabile, attirando ogni anno numerosi turisti.

DESCRIZIONE DEL COMPLESSO ABBAZIALE

La visita all’Abbazia di Pomposa prevede l’ingresso alla Chiesa di Santa Maria, al monastero e all’interessante Museo pomposiano. La chiesa è alquanto meravigliosa, suddivisa in tre navate da colonne romane e bizantine. Le pareti sono completamente affrescate con dipinti trecenteschi in buono stato conservativo, raffiguranti scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Il pavimento è in marmo ed ha subito dei rifacimenti, per cui è databile nel lasso di tempo tra il VI ed il XII secolo.

Altro elemento di spicco del complesso è il campanile, piuttosto alto rispetto al resto della struttura. E’ alto 48 metri e presenta una serie di finestre che vanno aumentando di numero e dimensione man mano che si procede verso la sommità. Questa era una tecnica usata all’epoca da un lato per alleggerire il peso della torre e dall’altro per propagare meglio il suono delle campane.

La visita prosegue con il suggestivo monastero, dove sono ancora visibili la sala capitolare splendidamente affrescata nel ‘300 ed il refettorio, anche questo dipinto con un prezioso ciclo di affreschi. Dove un tempo vi era il dormitorio dei frati è stato allestito il museo per raccogliere i resti scultorei e delle opere d’arte appartenenti alla storia dell’abbazia.

COME ARRIVARE

Codigoro è un comune che si trova in una posizione centrale e pertanto raggiungibile in auto da diversi punti.

  • Da Bologna: Autostrada A13, uscita Ferrara Sud, Superstrada Ferrara – Lidi Ferraresi, quindi uscita Migliarino, S.S. 495 passando per Massafiscaglia.
  • Da Ferrara: Superstrada Ferrara – Lidi Ferraresi, quindi uscita Migliarino, S.S. 495 passando per Massafiscaglia.
  • Da Venezia: S.S. 309 – Romea fino a Pomposa quindi Strada Provinciale per Codigoro.
  • Da Verona: S.S. Transpolesana fino a Rovigo, S.S. per Adria, quindi S.S. 495 per Ariano Polesine, Codigoro.
  • Da Padova: Piove di Sacco, Cavarzere, Adria, quindi S.S. 495 per Ariano Polesine, Codigoro.

Gli aeroporti più vicini sono quelli di Forlì, Bologna e Venezia, mentre la città è servita da stazione ferroviaria che la collega facilmente a Ferrara.